Da SP (Forca di Presta) per la “Via del Canalino” Monte Vettore
- 30-06-2019
Descrizione escursione:
A volte, forse, è giusto assaporare qualche diversità, particolarità, nuove sensazioni e cercare di cogliere in ogni suo aspetto il relativo senso per ampliare le proprie conoscenze e aumentare le proprie capacità. Noi quest’oggi abbiamo voluto fare proprio tutto ciò e in più toccare con mano un luogo di montagna storico, misterioso e leggendario che molti in passato hanno intrapreso. La Via del Canalino nel versante Sud del Monte Vettore è una via alpinistica di grande impatto, che suscita grande ammirazione nell’anima di ognuno che ha il coraggio di impegnarla. Questa via è sempre stata un qualcosa di misterioso, dato che, come in molti luoghi dei Monti Sibillini, le leggende popolari viaggiano rapide e le storie narrate amplificano maggiormente tali argomenti. Sia le Fate che la megera Sibilla che i vari decorsi fiabeschi aumentano la spettacolarità di questa via che insieme ai luoghi (Grotta delle Fate e Aia della Regina) formano un reticolo di leggende che si tramandano da anni. Noi oggi abbiamo colto tutto questo e siamo rimasti affascinati da questi particolari che fusi tra loro hanno sviluppato un connubio tra mistero e alpinismo, tra leggende e determinazione e reso ancor più unico il nostro itinerario montuoso. La Via vera e propria è ha ridosso della piramide del Vettore e per arrivarci si deve compiere un tratto importante tagliando il versante della montagna da ovest a est. Il nostro obiettivo è stato ben delineato fin dall’inizio e quindi di buon ora abbiamo intrapreso il nostro viaggio dal parcheggio prima del valico di Forca di Presta, dove solitamente si sale per il sentiero dei Mezzi Litri e si interseca il sentiero dei mietitori (GAS). Quest’oggi i preparativi per la nostra escursione sono stati più complessi, dato che oltre al solito materiale, abbiamo calzato anche imbrago, casco e corda di sicurezza. Il sole già illumina i nostri sguardi, essi puntano solo verso un’unica direzione; la direzione verso la zona scolpita di dolomia friabile e di incisi vertiginosi. Saliamo decisi su di un sentiero non proprio delineato, facendo quota con facilità. Poco dopo, un evidente omino di pietra delimita il bivio che conduce, da un lato verso la salita dei mezzi litri e dall’altro alla piramide del Vettore e alla via che dobbiamo intraprendere. Qui la traccia è più chiara e con rapidità e senza grosse difficoltà alpinistiche arriviamo alla base della piramide che in maniera imponente si erge sopra le nostre teste. Sembra caderci addosso e il sublime spettacolo ci lascia come sempre attoniti e fermi ad ammirare questo scenario. La montagna è imperiosa e in essa cogliamo la sua essenza ed in ogni suo aspetto ci ricorda che la viviamo insieme ed insieme rispettiamo i suoi contenuti. Di colpo la scena è rubata da due giovani Camosci che vagano liberamente su questo versante. Una rarità riuscire a vederli, dato che principalmente vivono nel comprensorio del Monte Bove. Con rapidità scendono verso valle, forse stupidi come noi di vedere altre presenze in certi angoli montuosi. Continuiamo la marcia con rapidità e poco dopo ci troviamo presso l’Aia della Regina. Qui il sentiero si perde drasticamente e davanti ci troviamo solo le placche di pietra calcarea lisce e chiare che delimitano tale zona. Questo è un ambiente selvaggio e poco frequentato dove solo la caparbietà e la voglia di montagna ti fanno raggiungere. Alzando gli occhi vediamo l’altro luogo simbolo di questa parete: la Grotta delle Fate si nasconde tra la vegetazione ma è pur sempre visibile sotto la piramide stessa. Senza altra sosta continuiamo e subito dopo ci troviamo all’attacco vero e proprio della Via del Canalino. Una freccia di color rosso, ormai sbiadita, segnala effettivamente il percorso da intraprendere. Qui per facilitare il primo ripido tratto sono posizionate due catene, di cui quella di sinistra sembrerebbe meno sicura. Per esclusione prendiamo a destra e con forza risaliamo questo primo passaggio. Mettiamo una corda di sicurezza sfruttando lo spit della catena e agevolmente e in sicurezza passiamo senza problemi. Ci leghiamo in conserva e continuiamo la via scegliendo accuratamente i passaggi più facili da percorrere. I tratti alpinistici sono di II/ III grado e quindi l’appiglio delle mani e l’appoggio dei piedi non è del tutto spontaneo e occorre trovare i giusti spazi per salire in sicurezza e facilità. La via è piuttosto lunga e il caldo inizia a farsi sentire seriamente. Le fatiche maggiori sono nel gestire l’arrampicata nel massimo della prudenza, senza strafare e gestendo al meglio le forze. La via è sempre complessa e la roccia calcarea non facilita di certo le prese e gli appoggi. Lo scenario è unico con affacci sulla valle sottostante e la visione della catena del Gran Sasso/Laga dietro. Con due ore piene siamo in cresta usciti nei pressi del bivio del sentiero N° 131 che dalla cima del Vettore scende verso Santa Maria in Pantano. Arrivati al Pizzo/Cima di Pretare 2281 Mt s.l.m. ci concediamo una meritata pausa per rigenerarci al meglio e allentare un po’ la tensione della via alpinistica appena affrontata. Qui ora è tutto scritto e saliti sulla vetta massima delle Marche con la meritata e storica foto di rito, scendiamo verso il rifugio Zilioli 2238 Mt s.l.m. Ora tramite il classico e affollato sentiero N° 101 che scende verso Forca di Presta 1536 Mt s.l.m. arriviamo alla strada carrabile. Percorrendola per 2 Km circa chiudiamo l’anello arrivando al parcheggio per riprendere l’auto. Giornata unica, stancante ma colma di soddisfazioni. I Monti Sibillini regalano in ogni luogo un nuovo orizzonte alpinistico che lascia sempre qualcosa di indelebile.
Attrezzatura e Difficoltà:
Sentiero alpinistico con esposizione e tratti di II-III grado
Imbrago – Casco – Corda di sicurezza per conserva
Dati escursione:
Traccia Gps tramite Wikiloc: Da SP (Forca di Presta) per la “Via del Canalino” Monte Vettore
Punto di inizio escursione:
- Lunghezza complessiva: Km 12.8
- Tempo di percorrenza: 8 ore
- Quota partenza: Mt 1391
- Quota Arrivo: Mt 2281/2476
- Grado escursione: EEA
- Dislivello Salita: Mt 1210
- Dislivello Discesa: Mt 1195
- Previsione meteo: Cielo sereno e terso in assenza di vento per la completa durata dell’escursione.
Foto