Da Rendinara per anello Monti Ernici
- 15-05-2022
Descrizione escursione:
Altra giornata dove una buona pianificazione aiuta l’ottima riuscita dell’itinerario. Si, perché a volte o forse sempre, pianificare a dovere risulta essere determinante per la gestione di un’escursione, dove non si conosce nulla e soprattutto dove prima di allora non si è messo piede. Siamo sempre molto attenti nel fare le giuste mosse e il delineare appieno ogni minima sbavatura, ci aiuta a non buttare via il tempo necessario e a stare sempre concentrati sul da farsi e avere un’attenta visione di cosa ci circonda. Molti massicci montuosi sono per noi nuovi e in questi casi la conoscenza, l’esperienza, l’istinto e lo spirito d’avventura ci spinge a visitarli almeno una volta. La spinta di Alessio e il progetto del Club2000m contribuiscono autorevolmente nell’andare e nello scoprire angoli del nostro Appennino che mai prima ci saremmo immaginati di visitare. La voglia di salire e conoscere certe cime e toccare con mano il cumolo di pietra che identifica la sommità della montagna e un qualcosa che “il ragazzo dei 2000″ (oramai è un soprannome che contraddistingue il giovane del gruppo) ha nella sua anima e la voglia di continuare supera qualsiasi altro ostacolo. Forse la montagna legata all’ambizione, è uno stimolo forte e impetuoso per progredire e realizzare il suo sogno. Nei Monti Ernici, nel Subappennino laziale abbiamo trascorso la nostra giornata con euforia e meraviglia. Questo piccolo gruppo montuoso che si estende in direzione est-ovest ed è delimitato a nord dai Monti Cantari e dalla valle dell’Aniene, ad est dalla valle del Liri, a sud ed a ovest, dalla Valle del Sacco, offre scorci interessanti e visioni montuose di prim’ordine. Praticamente viene identificato come spartiacque che costituisce il confine naturale tra il Lazio e l’Abruzzo con versanti conseguentemente esposti ad ovest (più articolati e meno ripidi) e ad est (più diretti e ripidi). Questa sua conformazione offre diverse possibilità di salita e da più versanti. Noi abbiamo deciso di impegnarlo dal piccolo borgo di Rendinara, seguendo una via sentieristica ben segnata. Arriviamo, dopo un lungo viaggio di ben 2 ore e 40 minuti, alla piccola piazzola di sosta che identifica l’inizio del sentiero Cai N°421. Supponiamo che questi monti siano abbastanza frequentati, vista la buona segnaletica e il numero di auto parcheggiate. Preparati al solito e con il sole già alto, iniziamo a camminare seguendo il sentiero 421 che coincide con una strada semi carrabile. La via risale la valle fino all’inciso finale verso il Pizzo Deta Mt. 2041 s.l.m. che da buona pianificazione gestiremo per il ritorno. Poco cammino lungo la strada e deviamo, nei pressi di una presa d’acqua, per la variante di salita N°421a. Il sentiero sale subito e addentrandosi nel fitto bosco ci regala un po’ di refrigerio. Praticamente in questa parte dell’itinerario gestiremo il grosso del nostro dislivello di salita. I segnavia orizzontali ci aiutano a non perdere la via e il nostro strumento digitale ci conferma appieno che questa variante porta proprio verso la cresta sommitale della catena. Usciamo dal bosco e come prima cima incontriamo il Monte Lota Mt. 1886 s.l.m. posto, sotto il nostro primo duemila. La croce di vetta del Monte Lota è quasi a terra e divaricata dal suo basamento, forse per cause naturali. Riprendiamo a salire verso il Monte Ginepro Mt. 2004 s.l.m. che raggiungiamo senza difficoltà con circa 2 ore e 30 minuti (il segnavia dava 3 ore e 50 minuti, ma forse un vecchio riferimento). Piccolo cenno storico: nei pressi della cima e su tutta la cresta erano posizionati i Cippi di Confine tra lo stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. In questa porzione la zona era quella tra il territorio di Rendinara e il territorio di Alatri.
Molti di questi Cippi sono distrutti e quindi poco visibili, ma un tempo fondamentali per una rilevanza territoriale. Dopo la cima del Ginepro e la consueta foto di rito, riprendiamo il cammino verso il Monte Passeggio Mt. 2064 s.l.m. La cresta risulta un sali e scendi senza grosse difficoltà che ci appaga della magnifica visione sulla valle e sul versante a Sud. Dopo il Passeggio risulta inevitabile la toccata al Monte Fragara Mt. 2005 s.l.m. (altro duemila della catena) con un andata e ritorno rapido e inesorabile. Ora puntiamo dritti verso la cima forse più blasonata del gruppo: il Pizzo Deta Mt. 2041 s.l.m. Il sentiero è pressoché simile a quello già impegnato fino ad ora e i nostri passi ancora ci regalano la giusta voglia di salire e il nostro sentirsi appagati non è di certo arrivato al culmine. La vista dal Pizzo Deta è stupenda e la prima cosa che ci colpisce è la moltitudine di persone che troviamo in cima. Rispetto alle altre vette è di certo quella più affollata, forse per la vicinanza ai Prati di Campoli, dove vi è il più breve accesso verso questa splendida montagna. Rimaniamo qualche istante ancora per goderci lo spettacolo di questo, per noi sconosciuto, complesso montuoso che da lì a breve porteremo nel nostro bagaglio montano. Poco dopo iniziamo il nostro percorso di rientro, toccando l’ultimo duemila di giornata: il Monte Pratillo Mt. 2007 s.l.m. Anche da qui la vista è magnifica e ora la via da seguire per chiudere l’anello più chiara. Il sentiero infatti scende direttamente dalla cima del Pratillo entrando direttamente nella valle per seguire senza difficoltà la stessa in maniera orografica. Ora è solo un susseguirsi tra bosco e rocce di scarico per tornare al parcheggio di Rendinara. Da notare nei pressi del bivio del sentiero Cai N°421b il rifugio Fracassi, piccola costruzione di cemento usata spesso da pastori del luogo. Alla fine il risultato della nostra giornata è stato più che soddisfacente, con un percorso ad anello che ci ha fatto ammirare le bellezze di queste montagne con le sue ampie vedute, i pendii morbidi da un versante e più alpinistici da altro. Molta stima e ammirazione che rimarrà per sempre in noi e i ricordi di montagna legano sempre più la passione alla realtà dei luoghi.
Dati escursione:
Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Rendinara per anello Monti Ernici
Punto di inizio escursione:
- Lunghezza complessiva: 16.9 Km
- Tempo di percorrenza: 7 ore
- Quota partenza: Mt 916
- Quota Arrivo: Mt 2041
- Grado escursione: EE
- Dislivello Salita: Mt 1620
- Dislivello Discesa: Mt 1620
- Previsione meteo: Cielo sereno in prevalenza con qualche annuvolamento sulla seconda parte. Temperature sopra la media stagionale.
Foto