Da Vallesinella per anello Via Bocchette Centrali
- 21-07-2022
Descrizione escursione:
Le giornate si susseguono e la nostra voglia di grandi montagne ancora non risulta essere appagata. Nuovamente decidiamo di affrontare il Brenta e consapevoli di cosa ci attende, meravigliati decidiamo di intraprendere nuovamente questa nuova avventura. Le immense motivazioni in corpo e il solito dovuto rispetto per le montagne, ci spingono ad immergerci tra queste imponenti cime. Per questo terzo giorno sulle Dolomiti decidiamo di affrontare l’atra via ferrata di grande valore del massiccio del Brenta: la Via delle Bocchette Centrali. Questo itinerario è un altro classico giro del comprensorio in questione e come detto la sera prima, scambiando due chiacchere, con il nostro oramai amico di vacanza, il gestore dell’agriturismo ( Dalla Natura alla Salute ), ci rendiamo conto che anche questa esperienza renderà la giornata memorabile e colma di emozioni. Siamo pronti e legati da forte appartenenza sia di sangue che ti storie passate, ambiziosi partiamo! Arriviamo al parcheggio di Vallesinella con il sole ancora dormiente e preparati a dovere come sempre, iniziamo a salire il sentiero fatto appena due giorni prima, il Cai N°O317. Il passo è sempre molto veloce e dato che sapevamo già dove mettere il piede, con appena 30 minuti siamo al Rifugio Casinei Mt. 1850 s.l.m. Ora finalmente il sole inizia a farsi vedere e le prime luci illuminano il paesaggio circostante e il “dormiente” ambiente attorno al rifugioi. Da qui la via inizia a salire con più incisività e intrapreso il sentiero Cai N°O318, puntiamo verso l’altro rifugio di quota: il Rifugio Ai Brentei Mt. 2182 s.l.m. Questo è ubicato in posizione ideale, al centro degli itinerari escursionistici, poco lontano dalle pareti verticali delle Punte di Campiglio. Il rifugio è contornato dalla Val dei Brentei, chiusa a est da uno spallone roccioso, soggiogato dalla mole del Crozzon di Brenta, ed affiancato ad oriente dalla parete nord della cima Tosa, separate dal canalone Neri, spesso ghiacciato. Per l’ennesima volta restiamo colpiti da questi scenari. Il panorama muta ad ogni passo e l’immagine del Brenta ci entra nel corpo e nell’anima. Saliamo ancora e ciò che si sussegue crea un paradiso naturale che solo certe montagne sanno regalare ai nostri occhi. Anche qui una rete capillare di sentieri riesce ad offrire ad ogni frequentatore un valida alternativa di itinerari. Camminiamo da poco più di 2 ore e arrivati al rifugio Ai Brentei, dove in molti si sono alzati da poco, ci prendiamo una piccola pausa. Siamo anche oggi nel cuore di questo immenso comprensorio montuoso e lo stupore ci avvolge, osservando la sua grande imponenza. La Bocca di Brenta, il nostro successivo step, ci appare dinanzi. Imperiosa e iconica tra le grandi pareti verticali che la avvolgono, sarà il nostro punto d’arrivo prima dell’inizio della ferrata delle Bocchette Centrali. Riprendiamo il cammino sempre molto carichi di aspettative e iniziamo a risalire il sentiero Cai N°O318A, ormai divenuto pienamente detritico, fino alla suddetta Bocca del Brenta. Più avanziamo e più il sentiero si fa tortuoso, rallentando un po’ il nostro passo. Occorre salire tra grossi massi e piccoli nevai fino ad una prima facile ferrata che sbuca direttamente sulla sella della Bocca del Brenta. Arrivati sul valico, il panorama cambia ulteriormente e anche qui qualche attimo ce lo concediamo. Indietro tutta l’infinita valle fino al rifugio Ai Brentei sembra oramai un ricordo e dinanzi a noi l’altra volta rocciosa sembra invitarci ad andare. Intravediamo l’atro rifugio di alta quota, il Tosa-Pedrotti Mt. 2491 s.l.m. Anche qui l’ambiente sembra surreale. Immerso tra le più imponenti cime del Brenta questo rifugio, come gli altri, offre un ottimo appoggio per escursioni di più giorni direttamente in quota. Ora ci siamo da qui parte la Via delle Bocchette Centrali.
Descrizione tecnica della Ferrata Bocchette Centrali
La Ferrata delle Bocchette Centrali inizia con una scala metallica di una decina di metri se si attacca dal sentiero a ridosso della parete, altrimenti si intercetta la cengia superando delle nuove staffe sospese nel vuoto, con il cavo metallico che corre sopra la testa. Questo primo passaggio risulta essere molto delicato e occorre prestare massima attenzione nel superare le staffe iniziali e la relativa cengia successiva. Aggirato uno spigolo si risalgono alcune rocce oramai immersi in panorami mozzafiato sul Campanile Alto e Cima degli Sfulmini. Si inizia ora una lunga cengia che, scavata nella roccia, aggira la base occidentale di Cima di Brenta Alta. Si affronta una parete più verticale attrezzata inizialmente con alcune staffe e poi con una scala metallica. In questo tratto è possibile incontrare in un canalino neve anche a stagione inoltrata. Si attraversa questo canalino con molta attenzione e in caso di innevamento per escursionisti meno sicuri potrebbe essere utile uno spezzone di corda. Passato questo tratto ci si avvicina al raccordo tra Cima di Brenta Alta e il Campanil Basso. Questo primo tratto della ferrata è dedicato a Otto Gottstein e Arturo Castelli e termina alla Bocchetta del Campanil Basso (2620 m – 45 minuti dall’attacco). Si prosegue ora affrontando il tratto dedicato a Carla Benini e salendo alcune rocce e percorrendo altre cenge, si arriva alla più famosa parte della via. Il cosiddetto “Ferro di Cavallo” caratterizzato proprio da una cengia che disegna un’insenatura nella montagna con forte esposizione. Si prosegue ora scendendo alcune rocce e una scala fino a percorrere un’ampia cengia in direzione NE. Si segue inizialmente una cresta dove si intercettano una serie di lunghe scale metalliche che arrivano direttamente sul nevaio e di conseguenza sulla Bocca degli Armi in prossimità del Rifugio Alimonta. La condizione del nevaio varia di anno in anno ma essendo rivolto a nord è facile incontrarlo ghiacciato e quindi sono consigliati i ramponi e la piccozza per percorrerlo in sicurezza oppure accertarsi che la condizione del sentiero risulta accessibile senza. Si scende lungo il nevaio in direzione del versante destro del vallone fino a raggiungere il rifugio (2580 m – 2 ore 45 minuti dall’attacco).
Dopo tre ore scarse concludiamo la via Ferrata delle Bocchette Centrali con un’emozione unica in corpo. Lo scenario intrapreso è proprio dentro il corpo centrale del massiccio e la via corre nel suo interno. Stupore indescrivibile! Arriviamo al rifugio Alimonta scendendo sul nevaio senza attrezzatura invernale, dato e purtroppo, che il ghiaccio è in scioglimento e la sua consistenza parecchio esigua. Dal rifugio lo sguardo si posta immancabilmente verso il percorso intrapreso e la sua imponenza ci lascia emozionati e magnificamente soddisfatti. Pausa strameritata e immense foto di rito per ricordare il luogo, il momento, la meraviglia. Ora iniziamo la lunga discesa verso valle, transitando per il sentiero Cai N°O323 fino al rifugio Ai Brentei chiudendo così l’anello delle Bocchette Centrali. Fino al parcheggio di Vallesinella è una situazione già vissuta e tramite il sentiero Cai N°O318 prima e N°O317 poi siamo nuovamente alla macchina. Anche oggi le parole non riescono a descrivere ciò che abbiamo vissuto e solo visitando certi luoghi si possono capire certe emozioni. Il nostro tour di qualche giorno ci ha regalato un qualcosa di magico e vivendo certe montagne si accrescono le proprie capacità, facendo esperienza, conoscendo persone e scambiando idee e opinioni. Questo è lo spirito dell’andare in montagna, con rispetto, passione, volontà e prudenza. Ogni tassello del puzzle deve combaciare per rendere indimenticabile ogni momento di vita.
Tale itinerario è in un contesto montuoso immenso quale il Brenta, dove le vie ferrate, come classico delle Dolomiti, si possono concatenare regalando delle vere e proprie cavalcate tra le migliaia chilometri di cavi. Noi abbiamo percorso due giornate per due grandi classici itinerari:
Dati escursione:
Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Vallesinella per anello Via Bocchette Centrali
Punto di inizio escursione:
- Lunghezza complessiva: 20.3 Km
- Tempo di percorrenza: 10 ore
- Quota partenza: Mt 1500
- Quota Arrivo: Mt 2716
- Grado escursione: EEA
- Dislivello Salita: Mt 1422
- Dislivello Discesa: Mt 1408
- Previsione meteo: Cielo prevalentemente sereno e vento assente.
Foto