Da Passo Godi per anello Monte Greco
- 14-08-2022
Descrizione escursione:
La vita tra le montagne intesa come status regolare dell’essere è qualcosa che ogni vero appassionato vorrebbe vivere almeno una volta, per conciliare la passione con la natura in un mix di svago e lavoro. L’ambiente regala sempre forti emozioni e vivere costantemente tra le amiche montagne rivitalizza anima e corpo. Dalle nostre parti coloro che basano la vita nei rifugi e nella loro gestione risulta essere una rarità e soprattutto sono pochi coloro che affrontano tale scelta a tempo pieno, forse solo quelle legate strettamente al territorio. Tutto sembra molto particolare e spesso irraggiungibile in quest’era fatta troppo di valori più virtuali che reali. Tutto questo per renderci conto che il nostro appennino un tempo era sommerso da rifugi, alberghi, baite e piccoli borghi, ricchi di storia, cultura e saggezza popolare e che coloravano l’ambiente montano rendendo questi territori un qualcosa di straordinariamente magico. Immaginare è solo ciò che possiamo fare per renderci partecipi di quei monumentali ricordi e quindi vivere certe esperienze solo nella nostra mente. Ora tornando al presente cerchiamo di confrontarci con quello che ci troviamo di fronte, provando a carpire ogni suo aspetto soprattutto in zone dove la nostra frequenza è meno assidua. Tra le infinite cime del Parco Nazionale Abruzzo-Lazio-Molise (PNALM) abbiamo cercato di scoprire e trovare queste similitudini, confrontandoci con queste terre e osservandole con sguardo attento e allo stesso tempo liberatorio. Viaggiamo spesso e per ore per visitare luoghi e collezionare emozioni. Oggi siamo a Passo Godi, nella vastità del parco abruzzese. Il lungo trasferimento fatto nel pomeriggio di ieri, ci ha fatto scoprire dei luoghi di grande richiamo turistico e naturalmente di meritata bellezza, come il Lago di Scanno e le meravigliose Gole del Sagittario. L’Abruzzo merita di essere visto dal profondo, dove cercare ogni particolarità, aiuta la ricerca di ogni individuo. Arrivati al passo quasi in serata notiamo che l’ambiente circostante è tipico di alta montagna, anche se siamo appena a 1630 Mt. s.l.m. Siamo a ridosso del ferragosto, anche se il clima e soprattutto il meteo non lo identificano di certo. Le temperature al di sotto della media stagionale e una leggera pioggerella, ci immergono più in un clima autunnale che di piena estate. Il tutto per creare una splendida situazione da rifugio, tra tradizione e ospitalità, al cospetto di un camino acceso. Nulla di più vero! Il ristorante-rifugio “Lo Scoiattolo” ci ha accolto per regalarci tutto ciò e naturalmente per servirci una buona cena, in un atmosfera quasi surreale. La grande ospitalità ci fa sentire a nostro agio e comodamente trascorriamo la serata degustando un piatto di arrosto misto e del buon vino. L’euforia è tanta e la solida compagnia, rende il tutto memorabile. Siamo in quattro, con il giovane Alessio, capostipite del gruppo, che con il solito entusiasmo e tanta ambizione vuole affrontare questa nuova sfida scoprendo e regalandosi nuove esperienze. Dormiremo in tenda nei pressi del rifugio, proprio nel prato adiacente, per garantirci un risveglio direttamente in loco. Ha smesso di piovere e quindi montiamo la tenda senza bagnarci troppo. Al tramonto la temperatura scende ancora e la cosa migliore per riscaldarci è mettersi dentro i sacchi letto. Fiduciosi e euforici, ci concediamo il riposo. La notte scorre tranquilla e al sorgere del solo siamo già svegli. Tutto è immobile, calma piatta e l’aria è decisamente “fresca”. Siamo soli e questo ci rende piuttosto felici, perché la montagna dev’essere soprattutto tranquillità. Smontiamo il nostro “campo base” e dopo una colazione da campioni, preparati a dovere, ci incamminiamo verso il nostro viaggio giornaliero. Siamo pronti per trascorrere un’altra indimenticabile avventura. Iniziamo a salire intercettando il sentiero Cai N°Y2 che ci condurrà sulla Sella dello Scalone. I nostri passi si muovono veloci forse per cercare di attivare il prima possibile il nostro metabolismo e trovarci fisicamente più caldi. Arrivati al valico il sole inizia a toccarci il volto e questa piacevole sensazione ci è spesso nota. Questo sarà il nostro punto di chiusura dell’anello, dopo aver toccato le alte cime che contornano il Monte Greco Mt. 2283 s.l.m. Siamo nel contesto dei Marsicani e il Greco è la cima più elevata dell’intero complesso montuoso. I Monti Marsicani sono il sesto gruppo montuoso più elevato dell’Appennino continentale, appartenente all’Appennino abruzzese, localizzati nel centro Italia, nel basso Abruzzo, al confine col Lazio ad ovest e il Molise a sud, ricadendo in buona parte nella zona dell’Alto Sangro e in misura minore nella parte meridionale della Marsica, in provincia dell’Aquila e marginalmente nelle province di Frosinone e Isernia: sono delimitati a nord dall’alveo del Fucino (Vallelonga), a est dalla valle del Gizio e dall’altopiano delle Cinquemiglia nella zona degli altipiani maggiori d’Abruzzo che li separano ad est dal massiccio della Maiella, a sud dalle valli del Sangro e del Volturno, a nord-ovest e ovest dalle valli del Liri (Valle Roveto), del Melfa (Val di Comino). Dalla sella iniziamo a salire la dorsale verso Sud su un sentiero non relazionato e che ci porterà direttamente a Cima dello Scalone Mt. 2156 s.l.m. La via di cresta è superlativa. Verso Ovest ci fanno da capolino le altre cime del Monte Godi e del Marsicano e spingendo lo sguardo più a Sud riusciamo a distinguere le più lontane Mainarde. Bellissime immagini di montagne lontane da casa, ma che ci regalano sempre forti emozioni. Ora il proseguo è più che naturale e senza accorgercene arriviamo prima a cima di Serra Rocca Chiarano Mt. 2262 s.l.m. e poi a Rocca Chiarano Mt. 2175 s.l.m. Siamo a fine cresta e dopo quest’ultima cima iniziamo a perdere quota fino al bivio con il sentiero Cai N° J5 che sale direttamente da Barrea. Sono più di quattro ore che siamo in cammino e decidiamo di concederci una piccola pausa prima della ripida salita che ci condurrà direttamente in cima al Monte Chiarano Mt. 2178 s.l.m. Anche qui ci troviamo ad affrontare la salita liberamente senza che una minima parvenza di sentiero ci sia d’aiuto. Naturalmente per noi la parole “free” è di casa e non abbiamo nessun timore ad intraprendere un percorso non visibile, anzi il bello dell’escursionismo a volte è proprio l’esplorazione. La cima del Chiarano, avvolta da una leggera brezza e occupata dapprima da piccoli branchi di camosci, è nostra. Tanta ammirazione, buona compagnia, pura passione e il tutto viene naturale. Il saper affrontare per conoscere suscita curiosità e stimola ambizioni. Con queste prerogative puntiamo al Greco, per raggiungere il culmine dei Monti Marsicani. Il Monte Greco ci regala una splendida visione sul contesto dei monti di Roccaraso ( Da Roccaraso (Aremogna) per anello Monte Pratello ) e sulla valle del lago di Pantaniello e una magnifica apertura sul percorso effettuato. Ci concediamo una meritata pausa e vista l’ora anche un giusto pasto. Arrivano altri escursionisti che a differenza nostra hanno salito il Monte Greco dal percorso inverso. Saluti, due chiacchere e naturalmente foto di rito per incorniciare il momento. Da qui iniziamo la lunga discesa verso valle, prima di risalire verso la sella dello Scalone. Nel proseguo del viaggio tocchiamo l’ultimo duemila di giornata, forse per noi il più significativo dell’interno anello. Serra le Gravare Mt. 2141 s.l.m. incornicia Alessio come il più giovane a raggiungere le 200 cime sopra i duemila metri dell’intero appennino centrale. Per lui e tutti noi una grande ammirazione per aver raggiunto tale traguardo. Naturalmente l’andare in montagna non è il solo raggiungimento della vetta, ma ciò che possiamo cogliere da questo mondo è proprio ciò che ci regala. Le montagne come guida e come stile di vita e le ambizioni misurate alla prudenza, stimolano in noi grandi passioni. In montagna per completarsi, arricchirsi e crescere. Stiamo crescendo pur essendo adulti, perché in montagna la via da percorrere per crescere è infinita. Su questa cima abbiamo scritto ancora una pagina di montagna e Alessio oggi firma ancora la sua passione. Foto di rito con altri appassionati (ZIS), che stupidi di quanta energia un ragazzo possa mettere in tali contesti e naturalmente i complimenti di tutti. Ora è il momento del vero rientro e i km che ci condurranno fino al valico non saranno pochi. Dall’ultima cima impiegheremo quasi due ore per giungere alla sella e quasi sette km. Da qui la discesa fino a Passo Godi è una lenta camminata per metabolizzare appieno il giro intrapreso. Anche oggi la voglia, la passione e l’amicizia hanno reso possibile tutto ciò, in un contesto montuoso veramente importante come il Gruppo dei Marsicani nel Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise.
Dati escursione:
Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Passo Godi per anello Monte Greco
Punto di inizio escursione:
- Lunghezza complessiva: 24 Km
- Tempo di percorrenza: 9 ore
- Quota partenza: Mt 1538
- Quota Arrivo: Mt 2156/2262/2175/2178/2285/2141
- Grado escursione: EE
- Dislivello Salita: Mt
- Dislivello Discesa: Mt
- Previsione meteo: Cielo prevalentemente sereno con nubi sparse ma temperature nella media stagionale, vento in cresta.
Foto